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giovedì 22 maggio 2014

In viaggio: valle Maira e Lou Pitavin


Che poi alla fine il viaggio non è altro che una passeggiata.
Un passo dopo l'altro. Un piede davanti all'altro. Due passi, tre passi... e poi ci si prende gusto. E non si smetterebbe mai di camminare.
È una sensazione bellissima, arrivare in montagna, scendere dall'auto e respirare. Chiudere gli occhi ed ascoltare. Il nulla, il silenzio più assoluto. Un gorgoglio in lontananza, il cinguettare degli uccelli.

 
E poi iniziano i passi: uno, due, tre... E il respiro diventa più affannato, si inizia a sentire il tepore del corpo che si scalda.
È come una droga, diventa indispensabile. È una urgenza, una cosa che quando non c'è, manca.
La dipendenza da trekking. E chi l'avrebbe mai detto.

La cosa diventa ancora più divertente quando alla sera non si ritorna a casa.
Quando ci si ferma lì, dove

le stelle sono tante, milioni di milioni, la luce dei lampioni si confonde con la strada lucida
- F. De Gregori.
 
In una casa delle favole, quelle che mi piacciono tante.
Quelle dove regna il silenzio e si respira amore per quello che ci circonda, per la vita.


Quelle curate con la dedizione di una volta, quelle dove è il dettaglio che fa la differenza.
Quelle in cui ci si sente a casa, si mangiano portate golose, ci si rifocilla dalle fatiche della giornata.
Quelle calde. Con profumo di legno e la bellezza della pietra.
Dove la mattina inizia allegra, carica di dolci golosi e chiacchiere (che, ancora non avete capito che adoro chiacchierare?).


Quelle dove ci si sente coccolati, come se fossi stretti in un morbido abbraccio. Di quelli con lo scambio di endorfine, of course.
E la sera si finisce così, davanti ad una buona bottiglia di vino.

 
In montagna, voi lo sapete, un buon pranzo per me deve terminare con una burrosissima fetta di crostata (e mi accorgo solo ora che ve le mostro sempre vestite con i mirtilli, la prossima volta vi devo lasciare la ricetta della marmellata di mirtilli, e magari mostrarvi qualche altra crostata di altro vestita...). E... lo sapete che ho un debole per qui dolci un pò carichi. Che posso farci?
 

CROSTATA INTEGRALE CON MARMELLATA DI MIRTILLI

300 g farina integrale
150 g burro freddo
150 g zucchero semolato
3 tuorli
1 pizzico sale
1 vasetto 250 ml marmellata di mirtilli (home made)

Preparate una frolla mescolando la farina con il burro a pezzetti, lo zucchero, il sale e i tuorli. Impastate velocemente nella planetaria (o a mano se non l'avete), fate una palla con l'impasto e mettetela in frigorifero per circa 30 minuti.
Stendete circa i 2/3 e ricavatene un disco con cui fodererete lo stampo a bordi seghettati per crostate (nuovo di trinca... adoro). Con la restante pasta tagliate tanti cuori, anche di diversi formati.
Riempite il disco di frolla con la marmellata di mirtilli e decorate con tutti i cuoricini, anche sovrapponendoli tra loro.
Cuocete per 40 minuti circa in forno statico già caldo a 180°C.
Per 1 crostata.

 
Borgata Finello, Marmora
Cuneo
 
Colgo l'occasione per ringraziare di cuore Marco e Valeria, che ogni volta mi fanno fare un tuffo nella tranquillità e nel silenzio. In un luogo che ha del magico.
Voi aspettate, che noi anche quest'anno torniamo.  
  


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