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giovedì 1 maggio 2014

#17/52 in, es. Nella settimana del benessere.


Sveglia alle 6. Doccia, abiti, i dieci minuti che ti riesci a ritagliare per la colazione (perchè quelli sono sacri). Poi inizia la corsa (anzi, forse continua, che è iniziata con la sveglia).
E poi, una volta alla settimana, arriva lei, la lezione di yoga.

Inspira, espira. Inspira, espira. In, es.
Occhi chiusi, movimenti che sciolgono.
Senti le tue braccia, le tue dita, i tuoi polmoni, i tuoi piedi, le tue spalle, le tue scapole, il tuo collo, la tua testa.
Senti gli zigomi, il petto, i gomiti e l'interno dei gomiti, le caviglie e i polpacci.
Senti un filo che da sopra la testa tira su la tua schiena. E tu diventi lunga, sempre più lunga.

Il gatto, il cobra, la sfinge. Adho mukha svanasana. Il saluto.

E l'ora vola via, l'ora più veloce della settimana. Quella più piacevole. Quella dove ti ritrovi. Tu, e nessun altro.
Quella in cui, in quei primi dieci minuti di riscaldamento nella posizione del loto, hai solo una gran confusione nella testa: frasi dette, non dette. Email scritte, non scritte. Battute fraintese, o forse capite fin troppo bene. Appuntamenti mancati, sms non ricevuti, programmi non programmati.
Poi inizi.
I respiri si fanno più profondi.
Ohm. Ohm. Ohm.
E quella confusione se ne va.

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