Ci sono posti che ti entrano nel cuore. Voi lo sapete che se venite qui da me, prima o poi ve li propongo tutti. Magari non subito, magari lascio decantare un po’ la storia, peso le sensazioni, ci ritorno a sangue freddo e rivivo la giornata e il luogo magico che mi ha incantata.
Ci sono posti che poi vengono sognati da una vita: da quando si è ragazze (e io sono ancora ragazza... che vi credete), da quando si iniziano a sognare ristoranti da mille e una notte. Da quando si inizia a mangiare, e a mangiare con gusto. Da quando nasce la curiosità, che si sa che poi è quella che fa girare il mondo. E si scopre che esiste lui, Guido Ristorante.
Ma certi ristoranti richiedono l'occasione giusta per essere poi scoperti: arrivano 18 anni insieme, quelli da festeggiare come si deve. Quelli che più della metà della tua vita li passi con lui. Quelli dove vivi in una casa lilla, porti una fede bianca all'anulare sinistro. Dove non devi mai dare nulla per scontato, ma devi continuare a ridere e a scherzare insieme. E considerare tuo marito ancora come il tuo fidanzatino, quello che con quegli occhi azzurri ti ha rapito il cuore.
E allora perchè non andare lì, da Guido Ristorante. Ad assaggiare la cucina di Ugo Alciati.
Al corso mi aveva conquistata, con quel suo risotto all'acqua che proponeva accostando il freddo di una quenelle di ricotta e quelle acciughe, che adoro a dismisura.
Ugo, uno Chef di quelli con la C maiuscola. Una persona alla mano, gentile, disponibile, educata. Un uomo di quelli come se ne incontrano di rado, che ti parla veramente come se parlasse ad una amica. Ad una ragazza che resta incantanta di fronte ai suoi racconti, alle sue idee, alle sue spiegazioni. Che resta incantata quando entra nella sala del ristorante in Villa Reale, quando si ferma a chiacchierare con una cameriera, di quelle che non si incontrano così spesso. Resta incantata con quei ravioli al sugo di arrosto, così delicati, saporiti, morbidi, voluttuosi. Che reincontra volentieri le sue bianchissime meringhe che questa volta si accostano a delle pesche sciroppate e ad un gelato alla nocciola come non ne aveva mai mangiati.
Una ragazza che si incanta di fronte alla bellezza della location, che passeggia volentieri per il bosco dei pensieri.
E che da Ugo ci tornerà presto. Perchè la Cucina di Lidia è tutta da scoprire.
E lei è curiosa e non vede l'ora di imparare e assaporare cose nuove.
Guido Ristorante
Tenuta di Fontanafredda
Serralunga d'Alba
Ho avuto il piacere di incontrare Ugo Alciati in una sola occasione, due anni fa ormai e ho avuto la tua stessa impressione, uno chef che prima di tutto è un uomo. Sì la sua cucina merita di essere assaggiata più e più volte, tu che puoi tornaci anche per me ;)
RispondiEliminaCome sai, non ho ancora avuto la fortuna di andarci, ma come sai, lo sogno da tanto tempo.
RispondiEliminaBel racconto, Sere! Un bacino