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mercoledì 8 gennaio 2014

Le CacioRicette e il Nostrano Valtrompia


Ricominciamo il 2014 da qui, dal punto fermo che è la rubrica delle CacioRicette.
Ogni volta che mi arrivano i formaggi da provare a casa è sempre lo stesso dilemma: riuscirò a trovare una buona ricetta da proporre ai lettori di Qualeformaggio?
Poi mi basta aprire la confezione ben incartata del prodotto in questione, mi basta annusarlo e assaggiarlo, e l'idea arriva così, indipendentemente dalle mille pensate fatte prima di avere tra le mani il formaggio in questione.

Anche con il Nostrano Valtrompia il rito si è ripetuto: mi ero ripromessa di riuscire, un minimo, a pianificare il piatto che vi avrei presentato. E poi all'ultimo ho cambiato completamente direzione. Nonostante la descrizione minuziosa del formaggio che mi fa arrivare Stefano Mariotti prima che questo raggiunga la mia casa lilla (come la chiamo io), l'idea che mi faccio non è mai perfetta. Così, al primo boccone, mi si scaturiscono delle sensazioni al gusto che mi fanno cambiare rotta. Ho trovato il Nostrano Valtrompia così intenso, dal gusto dolce e sapido, ma anche un pò pungente. Nel mio caso, si tratta di un Nostrano Valtrompia D.o.P. di fondovalle (della primavera del 2012): un formaggio semigrasso vaccino a cui viene aggiunta una piccola quantità di zafferano in caldaia.
Inutile che io vi stia a dire quanto mi ritenga fortunata nel poter provare, una volta al mese, una di queste rarità.
Come vi dicevo prima, sono quindi stata colpita da una idea: cospargere questo formaggio, una volta grattuggiato, su una lasagna di Gragnano, condita con del pomodoro. Non amo particolarmente "il formaggio sulla pasta": a casa dei miei nonni non si serviva un primo se non c'era in tavola la formaggera. Trovo che il formaggio copra il gusto del condimento e quindi l'essenza stessa del piatto che si è cucinato. Ma quando il primo è studiato apposta per essere accompagnato da una spolverata abbondante di Nostrano, allora non può che uscirne un piatto delicato ed armonioso: il contrasto tra la nota dolce del pomodoro e quella fondente del cacio qui presente è stata perfetta.
E poi, chevelostoadì, la pasta con il pomodoro è una delle cose più semplici che ci sia, ma quando viene arricchita da prodotti così eccellenti, non può che prendere lo sprint.


Ricomincio quindi da qui, dalla semplicità. E ovviamente vi mando da lui, da Qualeformaggio, a leggere la ricetta.

1 commento:

  1. La semplicità a volte è la scelta vincente.. e mi piace da morire la lasagna riccia servita così, singola... bravissima!

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