Pici al sugo di carne |
Ora, però, partecipare questo mese con i pici della Patty era doveroso.
Insomma: la Patty, a casa nostra, è conosciuta. Anche Pepe, quando sente dire "Questa ricetta è della Patty!" raddrizza le orecchie, speranzoso che qualcosina finisca anche nella sua ciotola.
La Patty, ragazze mie, ci ha conquistati definitivamente con la soffiata per un ristorante a NewYorkCity. Ma questa è un'altra storia che presto vedrete su questi schermi (eh lo so, ci ho messo un pò a vivisezionare queste foto).
Già, comunque, come dicevo, non potevo mancare anche questo mese all'appuntamento con l'MTC.
E quindi, pici siano! Per la mia gioia, fino a questa mattina alle 8. Si, perchè quando a NewYorkCity abbiamo saputo che la Patty appunto aveva vinto l'MTC, la mia faccina ha guardato Comandante Amigo e ha esordito con un: "Sarà di sicuro minestra!", come se fosse una tragedia. Inutile dire il sorrisone che invece è comparso sul volto di Comandante Amigo (lui le minestre le mangerebbe pure a colazione!). E poi invece si scopre che di pici si tratta, e il sorrisone viene a me! Finchè non provo a farli!!!
Patty, ma sti pici, mi hanno stressato!!! A tirarli e arrotorarli, ci ho messo una vita. Che poi, a dirti la verità, la dose, per noi due mangioni, è risultata pure un pò pochina... ma se me l'avessero detto mentre li facevo, non ci avrei creduto.
Insomma, impasta, stira, allunga, tira, assotiglia... uno stress! :) tanto che ci ho dovuto bere un pò di Chianti, perchè tutta questa tensione andasse via ;)
Il risultato è stato sorprendente: pastosi al punto giusto, cotti a puntino, saporiti, rustici. Da rifarli, assolutamente. E pazienza se ci ho messo un pò, alla fine ci ho pure vinto il bicchiere di vino extra. E va bene così.
Però l'MTC prevedeva un condimento rustico, un pò a km 0. Un condimento da leccarsi i baffi.
Il primo pensiero è volato a lui: ""Non sono un Artusi", "Sei un vero Artusi", "Lo dice l'Artusi": ecco, un nome che ricorre ormai dal 1891 nelle famiglie italiane quando si parla di cucina; si dice l'Artusi come si potrebbe dire la Commedia o addirittura la Bibbia o il Vangelo!" (cit. Il nuovo Artusi, l'arte di mangiare bene).
L'Artusi, che è andato un pò in disuso ma che a casa mia rimane una Bibbia veramente e un bellissimo ricordo dei tempi che furono e di una persona speciale che me lo regalò, è un vero manuale pratico. E quindi, quale condimento migliore se non quello consigliato dal buon Pellegrino?
Si però volevo anche colpire con la semplicità, che in questo caso non è sinonimo di facilità, ma bensì di semplicità del gusto, del sapore e dell'armonia ottenuta con l'accostamento dei pici.
E così ho rifatto un cavallo di battaglia, che però su questo blog non era ancora passato: il sugo di carne dell'Artusi. Con i pici della Patty.
PICI AL SUGO DI CARNE
Per i Pici - 2 persone: (rigorosamente la ricetta di Andante con Gusto)
100 gr di farina 00
50 gr di farina di semola rimacinata
1 generosi cucchiai d’olio extra vergine
1 pizzico di sale
acqua – qb –
Nota: La quantità di acqua è variabile dal tipo di farina che userete. In genere per questa quantità di farina un bicchiere o poco meno è sufficiente, ma sta a voi osservare quanta ne incorpora il vostro impasto per essere morbido e malleabile.
La proporzione dell'uso delle 2 farine è sempre 2:1, ovvero due parti di 00 ed una di semola rimacinata che conferisce struttura all'impasto. In questa maniera non avrete bisogno di uova.
Fate la fontana con le due farine miscelate. Versate l’olio, il pizzico di sale e cominciate a versare lentamente l’acqua, incorporando la farina con una forchetta. Attenzione al sale. Non esagerate perché questo indurisce la pasta.
Quando la pasta comincerà a stare insieme, cominciate ad impastare con energia utilizzando il palmo delle mani vicino ai polsi. Se necessario, aggiungete acqua o farina.
Piegate la pasta su se stessa come quando impastate la pasta all’uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo.
“Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti. Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle bene.
Dovrete ottenere una pasta liscia, vellutata e abbastanza morbida.
Fate riposare una mezz’ora avvolta nella pellicola. Quando la pasta è pronta, tagliatene un pezzetto e fatene una pallina, quindi sulla spianatoia stendetela con il matterello ad uno spessore di 1 cm. Con un tagliapasta o un coltello affilato, tagliate tante striscioline larghe c.ca 1 cm e coprite il resto della pasta con la pellicola affinché non si secchi.
Cominciate a "filare" i pici, rollando la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l'esterno.
Quando si tirano pici molto lunghi, la tecnica è quella di tirarli da un lato tenendo l'altra estremità con il palmo e piano piano allungandoli fino ad esaurire la pasta. Una volta tirato il vostro picio, fatelo rotolare nella farina di semola o di fioretto affinché non si appiccichi agli altri. Una pasta morbida e riposata si tira con estrema facilità.
Alcune Note importanti mentre preparate i vostri pici:1. Non vi si chiede di tirare pici lunghissimi. Onestamente lo fanno in pochissimi e alla fine la lunghezza non influisce sul sapore. Quindi non vi preoccupate di questo.
2. Ricordate che la pasta cresce nella cottura. Il picio non deve essere troppo grosso altrimenti vi troverete con una pasta grossolana. La dimensione corretta è più o meno quella del bucatino.
3. Il picio non è perfetto! Non deve esserlo.
La sua bellezza deriva da bozze, schiacciature, diametro irregolare.
Insomma, si deve sentire la mano della donna che li ha tirati. Inoltre, se vi si rompono mentre li fate, pace! Avrete dei pici cortini. Si mangia tutto! Non state a preoccuparvi del loro aspetto. Il picio è un canto all'imperfezione!
4. Ricordatevi di spolverare i vostri pici con farina di semola o fioretto una volta fatti. Smuoveteli ogni tanto nella farina per fargli asciugare e non appiccicarsi. E scuoteteli con delicatezza prima di immergerli in acqua.
5. Il picio è una pasta povera e di terra.
Per i Pici - 2 persone: (rigorosamente la ricetta di Andante con Gusto)
100 gr di farina 00
50 gr di farina di semola rimacinata
1 generosi cucchiai d’olio extra vergine
1 pizzico di sale
acqua – qb –
Nota: La quantità di acqua è variabile dal tipo di farina che userete. In genere per questa quantità di farina un bicchiere o poco meno è sufficiente, ma sta a voi osservare quanta ne incorpora il vostro impasto per essere morbido e malleabile.
La proporzione dell'uso delle 2 farine è sempre 2:1, ovvero due parti di 00 ed una di semola rimacinata che conferisce struttura all'impasto. In questa maniera non avrete bisogno di uova.
Fate la fontana con le due farine miscelate. Versate l’olio, il pizzico di sale e cominciate a versare lentamente l’acqua, incorporando la farina con una forchetta. Attenzione al sale. Non esagerate perché questo indurisce la pasta.
Quando la pasta comincerà a stare insieme, cominciate ad impastare con energia utilizzando il palmo delle mani vicino ai polsi. Se necessario, aggiungete acqua o farina.
Piegate la pasta su se stessa come quando impastate la pasta all’uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo.
“Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti. Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle bene.
Dovrete ottenere una pasta liscia, vellutata e abbastanza morbida.
Fate riposare una mezz’ora avvolta nella pellicola. Quando la pasta è pronta, tagliatene un pezzetto e fatene una pallina, quindi sulla spianatoia stendetela con il matterello ad uno spessore di 1 cm. Con un tagliapasta o un coltello affilato, tagliate tante striscioline larghe c.ca 1 cm e coprite il resto della pasta con la pellicola affinché non si secchi.
Cominciate a "filare" i pici, rollando la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l'esterno.
Quando si tirano pici molto lunghi, la tecnica è quella di tirarli da un lato tenendo l'altra estremità con il palmo e piano piano allungandoli fino ad esaurire la pasta. Una volta tirato il vostro picio, fatelo rotolare nella farina di semola o di fioretto affinché non si appiccichi agli altri. Una pasta morbida e riposata si tira con estrema facilità.
Alcune Note importanti mentre preparate i vostri pici:1. Non vi si chiede di tirare pici lunghissimi. Onestamente lo fanno in pochissimi e alla fine la lunghezza non influisce sul sapore. Quindi non vi preoccupate di questo.
2. Ricordate che la pasta cresce nella cottura. Il picio non deve essere troppo grosso altrimenti vi troverete con una pasta grossolana. La dimensione corretta è più o meno quella del bucatino.
3. Il picio non è perfetto! Non deve esserlo.
La sua bellezza deriva da bozze, schiacciature, diametro irregolare.
Insomma, si deve sentire la mano della donna che li ha tirati. Inoltre, se vi si rompono mentre li fate, pace! Avrete dei pici cortini. Si mangia tutto! Non state a preoccuparvi del loro aspetto. Il picio è un canto all'imperfezione!
4. Ricordatevi di spolverare i vostri pici con farina di semola o fioretto una volta fatti. Smuoveteli ogni tanto nella farina per fargli asciugare e non appiccicarsi. E scuoteteli con delicatezza prima di immergerli in acqua.
5. Il picio è una pasta povera e di terra.
Per il sugo di carne - (la ricetta di Pellegrino Artusi lievemente rivisitata)
Coprire il fondo di una casseruola con fettine sottili di lardo o di pancetta (per me pancetta) e sopra queste tritate una grossa cipolla, una carota e una costola di sedano. Aggiungete qua e là qualche pezzetto di burro e sopra questi ingredienti stendete carne di magro a pezzetti o bricioline (per me bricioline). Condite con solo sale e due chiodi di garofano e ponete la casseruola al fuoco senza mai toccarla. Quando la cipolla sarà ben rosolata rivoltate la carne, e quando la vedrete anch'essa rosolata per bene, anzi quasi nera, versate acqua fredda quanta ne sta in un piccolo mestolo, replicando per tre volte l'operazione di mano in mano che l'acqua va asciugandosi. Per ultimo, versate nella casseruola un litro e mezzo di acqua (che va bene per 500 gr di carne e 50 gr di pancetta, nel mio caso, ma l'Artusi non fornisce dosi precise) e fatelo bollire adagio per cinque o sei ore (nel mio caso sei ore, mi raccomando, il tempo di cottura è fondamentale!) di seguito in modo da restringere il sugo ed estrarre dalla carne tutta la sua sostanza. Passatelo poi al setaccio, e quando il suo grasso sarà rappreso, formando un grosso velo al disopra, levatelo tutto per rendere il sugo digeribile. Questo sugo, conservandosi per diversi giorni, può servire a molti usi e con esso si possono fare dei buoni pasticci di maccheroni (sicuramente sulla nostra tavola una sera di questa settimana che verrà).
Coprire il fondo di una casseruola con fettine sottili di lardo o di pancetta (per me pancetta) e sopra queste tritate una grossa cipolla, una carota e una costola di sedano. Aggiungete qua e là qualche pezzetto di burro e sopra questi ingredienti stendete carne di magro a pezzetti o bricioline (per me bricioline). Condite con solo sale e due chiodi di garofano e ponete la casseruola al fuoco senza mai toccarla. Quando la cipolla sarà ben rosolata rivoltate la carne, e quando la vedrete anch'essa rosolata per bene, anzi quasi nera, versate acqua fredda quanta ne sta in un piccolo mestolo, replicando per tre volte l'operazione di mano in mano che l'acqua va asciugandosi. Per ultimo, versate nella casseruola un litro e mezzo di acqua (che va bene per 500 gr di carne e 50 gr di pancetta, nel mio caso, ma l'Artusi non fornisce dosi precise) e fatelo bollire adagio per cinque o sei ore (nel mio caso sei ore, mi raccomando, il tempo di cottura è fondamentale!) di seguito in modo da restringere il sugo ed estrarre dalla carne tutta la sua sostanza. Passatelo poi al setaccio, e quando il suo grasso sarà rappreso, formando un grosso velo al disopra, levatelo tutto per rendere il sugo digeribile. Questo sugo, conservandosi per diversi giorni, può servire a molti usi e con esso si possono fare dei buoni pasticci di maccheroni (sicuramente sulla nostra tavola una sera di questa settimana che verrà).
Con questa ricetta spero di partecipare all'MTC di gennaio: "I pici di Patty".
Bravissima!
RispondiEliminaBelli i pici e anche la presentazione.. per me parteciperai di sicuro...
Buona Domenica!
Laura
eh già, a quanto pare partecipo! grazie e buona settimana! bacino, Sere
Eliminaanche a me è partito un sorriso a mille denti quando ho visto il post della Patty...
RispondiEliminabravisssssssima tu che ci hai messo così tanto impegno...e pessima me che non trovo la voglia :P
però la ricetta me la son segnata e prima o poi ce la farò ^_^
inutile dire che quelle "striscioline" mi fanno una gola incredibile!!!!!
bacioni :D
p.s.:vogliamo le foto di NY ;)
arrivano arrivano! abbiate fede... ;) eh... guarda che se li fai poi entri di diritto nel turbine dell'MTC eh! ;)
EliminaEccoti, finalmente!!! e ci sei pure mancata, pensa un po' tu! :-)
RispondiEliminaSenti: lo so che "piciare" è un'operazione impegnativa- e d'altronde, non ci chiameremmo mtchallenge, se non vi chiedessimo ogni volta di faticare un po'. Ma guarda che risultato! Ti son venuti benissimo!
E hai fatto anche bene a riadattare una ricetta che ha fatto due volte la storia della nostra gastronomia, come il sugo di carne (prima volta: è un pilasto della cucina italiana) codificato dal buon Pellegrino (seconda volta, precisazione superflua). E poi ti stupisci, che alla fine fossero un po' pochini? io me li sarei mangiata tutti da sola, guarda!!!
Bentornata e grazie!
vi sono mancata??? e io che pensavo di essere altamente influente! siete talmente in tante!!! ;) l'Artusi è stata una scelta di cuore, le sue ricette le trovo rustiche ma al contempo molto chic. non so, ha il sapore di altri tempi... un bacino Ale, e grazie per essere passata. sere
EliminaSere sei un mito! Quella foto tua con il bicchiere di vino in mano e i pici sulla sfondo è da incorniciare :))))
RispondiEliminaBelli e buoni i tuoi pici! Comunque hai ragione, mi sa che a casa della Patty si mangia un po‘ pochino ;)
guarda, quel bicchiere di vino mi ha proprio tirato su il cuore! che poi, con il senno del dopo, avrei fatto doppia dose di pici! oh, ma replicherò, oh se replicherò! un bacino cara! sere
Eliminabellissime foto Sere,ricetta da acquolina....in bocca al lupo:)
RispondiEliminacrepi! :)
EliminaCiao Sere...sono qui che scrivo, con un bicchiere accanto alla tastiera di...Chianti!! Ho appena gustato la mia zuppa di cipolle, che non poteva mancare per chiudere in bellezza i post su Parigi e sulle zuppe...e chi ti vedo??? Una manina "bionda" con in mano un bicchiere di Chianti...eh l'amour...;-)
RispondiEliminaUn bacione,
Cri
P.s. i pici sono fenomenali
si vede che siamo proprio in sintonia... e l'amour, è amour, non c'è niente da fare. la zuppa di cipolle è una delle zuppe che preferisco, passo a farti visita a breve. ciao cara Cri, alla prossima! un bacino, sere
EliminaBella che sei mentre prepari i pici! :D Sono venuti perfetti, il gusto posso immaginarlo e... ho l'acquolina! :) Un bicchiere di Chianti ci sta più che bene! Ti abbraccio e ti faccio tanti complimenti, buon inizio settimana :*
RispondiElimina:) il Chianti ci stava alla perfezione, l'avevamo comprato quando siamo stati a Firenze la scorsa primavera. un bacino mia cara, e buona settimana a te! sere
EliminaUna bella faticaccia eh, ma ne è valsa la pena, visto il risultato!! Ma poi se mi abbini un Chianti, i pici della Patty, la tua bravura e l'Artusi, cosa potevamo aspettarci se non un ottimo risultato?? :D
RispondiEliminaGrande Sere, ti abbraccio :*
ely, effettivamente il pranzo di ieri è stato superstudiato nei minimi dettagli! ;) sarà che nevicava, sarà che eravamo a casa... insomma, ho voluto coccolarci! un bacino e a presto!
Eliminaahahah, tu sei fuori come un balcone!!! Sarà stato merito del Chianti o dell'Artusi ma i tuoi pici mi sembrano un'opera d'arte e LA Patty sarà fiera di non aver dettato minestre :-)
RispondiEliminaBacioni Ing.!!
hai visto??? ma scusa, avevi ancora dubbi???? ;) l'intercalare della LA l'ho preso da quando lavoro a Genova... so che è errato, ma è stato più forte di me, e alla fine lo uso spesso! un bacino mio caro architetto! ;)
Eliminama dai.. alla fine sono davvero belli, sarai molto soddisfatta poi con un sugo dell'Artusi andavi sul sicuro!!! ma ho capito bene.. tu stai a NY?? vorrei tanto tornarci perchè mi è rimasta nel cuore!!! un bacio
RispondiEliminano no! sono andata in viaggio a NYC, io vivo in Liguria... è rimasta nel cuore anche a me, e sono sicura che prima o poi entrambe ci torneremo! un bacino e alla prossima! sere
EliminaMa vedi un po', i pici vengono bene anche a New York! Mi stavo lamentando proprio l'altro giorno, vedendo tutto questo ben di pici a giro sulla rete, che io, toscana, non ho mai fatto i pici. Che vergogna no? Ma se funziona a NY io dico che li faccio funzionare anche a Chicago. Ora li fo' per i suoceri venerdi prossimo, e magari uso anch'io l'Artusi tanto per assicurarmi la buona riuscita. Grazie Patty!
RispondiEliminano i pici li ho fatti a Rocchetta! a NYC volevo quasi quasi cucinare... ma poi avevo talmente tante cose belle da vedere che mi sono detta "Ma in vacanza a NYC, va bene che devo fare quello che mi piace fare, ma siccome mi piace anche curiosare... la cucina la lascio per quando sono a casa!", e così è stato! comunque se li provi facci sapere come sono venuti! un bacino, sere
Eliminama che buoni, e lo dico perche lo so eheheheheh, ti sono venut davvero bene e quel sugo che porta una grande firma non può che non essere perfetto ^^ e poi le foto mi piacciono assai assai
RispondiEliminagrazie mille! e l'Artusi, hai ragione, non tradisce mai... ;) un bacino, sere
EliminaCi si mette un po' di tempo ad appiciare, è vero, ma che soddisfazione!!!
RispondiEliminaBravissima!!!
eh già, il risultato mi ha fatto apprezzare ampiamente lo sforzo! e ti dirò, sti pici li preferisco pure alle classiche tagliatelle! un bacino e a presto, sere
EliminaAlla fine,nonostante lo stress,sono venuti fuori dei pici degni di questo nome!Li ho visti in parecchi blog e dirvi che mi avete messo una voglia matta di rifarli,sembra quasi scontato!Bravissima anche tu Serena!Un abbraccio!
RispondiEliminaciao cara Damiana, che piacere ritrovarti! dai, prova i pici anche tu, tanto ormai in rete ne trovi almeno una sessantina di varianti diverse! ;) e poi facci sapere che te ne pare... mi sa che noi tutti li abbiamo trovati ottimi. un bacino e buona settimana, sere
EliminaCiao Serena che piacere conoscerti!!!Eh si anche per noi forse i pici erano giusti giusti ^_-
RispondiEliminaOttima la tua scelta....un abbinamento perfetto!! un bacione, a presto :)
Caspita ma allora lo stress aiuta eheheh Ti son venuti benissimo cara!!! Buona giornata :-) E un abbraccio forte
RispondiEliminahai visto che roba??? e pure sotto stress! buona serata zonzolina!
EliminaCi sono, eccomi. Mica mi ero dimenticata....prova tu a star dietro a 90 ricette (ad oggi) e cercare di commentare adeguatamente tutti i post...ma da mo' che ti ho vista, e che sono venuta a sbirciare e questo sugo dell'Artusi me lo sogno da quando me lo hai raccontato nelle tue lasagne. 6 ore di cottura...una roba mitica. Pici assolutamente perfetti, qualche donnina di Pienza ti adotterebbe. Ma dimmi, il Capitano Amigo ha apprezzato? Prossima volta raddoppia la dose....perchè si, mi aspetto qualcos'altro che bolle nel tuo testolino biondo...Bravissima Sere, grazie per questa meraviglia. Un abbraccione, Pat
RispondiEliminagià già... ho apprezzato eccome!
Eliminacome sono contento che ci siano tutti questi MTC :)
Hasta luego!
PS poi sarei comandante...non capitano ;)
cara Patty, io mica ti invidio sai, a dover leggere ben 90 e passa pazze che piciano a tutto andare!!! posto che non mi capiterà mai, di vincere l'MTC, dovesse mai capitare, andrei in paranoia... :) e il sugo, sai che te l'ho rifatto apposta? dopo che te l'avevo raccontato al telefono, non potevo non fartelo vedere. un bacino mia cara, sere
EliminaAhahah sei stata fortunata con sti pici eh?? pensa se ci avesse propinato una bella zuppa toscana :D
RispondiEliminaComunque sì, ti do ragione, il lavoro è un po' lungo ma a dir la verità, se non si ha troppa fretta o fame, trovo l'arrotolare la pasta molto rilassante.
Io se fossi in te riproverei con le dosi quadruplicate giusto per vedere se è vero :D
E ottimo anche sto sugo. Ma d'altronde si sa, l'Artusi è una garanzia ;)
Un abbraccio e buona giornata
ah si si, rilassante...!!! nemmeno un pò, rilassante! sti pici non si volevano arrotolare, ma si appiattivano contro l'asse di legno. insomma, un vero stress!!! :) però che buoni che sono... e cara Vale, l'Artusi è l'Artusi. e come lui, solo la Boni! ;) un bacino mia cara, a presto!
EliminaAnche io ho optato per un sugo di carne coi miei pici, ma riprendere l'Artusi?! Chapeau, mia cara!
RispondiEliminaBellissimi!
grazie giulietta! erano anche buoni sti pici... stai a vedere che tocca rifarli! :)
Eliminafantastico! più classico dell'Artusi :-)
RispondiEliminaio, conoscendo le nostre porzioni solite, ne ho fatta una dose più grande...
eh si, effettivamente con l'Artusi ho giocato con il facile (più o meno... :)). un bacino e buona serata!
EliminaBuonissimi anch'io ho provato a farli però mi si rompono in cottura. Perché dove sbaglio?
RispondiEliminaSai che non saprei aiutarti??? Non ne ho idea...
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