E luce fu.

Ok. Lo so. Non c'è la ricetta. Lo so, sono le 7.30 e non dovrei stare attaccata al pc a scrivere qui. Lo so, lo so. So anche che non dovevo perdere 15 minuti in giardino a scattare foto al mio ciliegio.

Ma è arrivato, il nuovo obbiettivo. E concedetemi questo momento di felicità. Concedetemi la luce, ora.

Ieri mattina me l'hanno consegnato in ufficio, e anche se ho cercato di darmi un contegno, secondo me hanno tutti capito che non stavo più nella pelle.

Quando sono arrivata a casa, alle 20, con un cielo grigio, con Comandante Amigo agghindato che mi aspettava per andare a cena fuori, ho dovuto provarlo. Niet. Batteria scarica (batteria scarica??? ma come, la mia Nikon non si scarica mai e proprio ieri sera doveva scaricarsi????). Ok, prendo tempo, la metto in carica e in 10 minuti ne recupero giusto un briciolo per provarlo.
Un tartufo nero. La prima foto. Il tartufo di un Pepe che deve sicuramente avermi presa per matta mentre gli dicevo "Per piacere Pepe stai seduto, fermo un attimo".

Ed è stato lì che ho capito che era lui. Il mio nuovo obbiettivo. Puff, un tuffo al cuore. Subito amore.

Poi questa mattina, con un pò più di luce (la luce delle 7.10 di un cielo comunque nuvoloso) esco ancora in pigiama, con le ciabatte, in giardino (ok, le ciabatte sono sicuramente da pulire visto che il giardino è bagnatissimo -  ci penserò questa sera).

E scatto. E mi accorgo che è veramente un'altra vita, un altro mondo.

Ecco, ora vado che sono già in ritardo. Però oggi in ufficio può accadere quello che peggio vi immaginate (non proprio il peggio và...). Io resterò felice. Felice come una bambina di due anni a cui hanno regalato un giocattolo bellissimo. Grazie papà.