#7/52 momenti di delirante felicità

L’inizio non è mai dei migliori. E se dico mai, intendo veramente mai.
Ogni volta che devo affrontare questo momento (praticamente tutti i weekend) mi domando come mai mi ritrovi sempre lì, con quello scarpone bianco da un lato, vinto a fatica, e quella comodissima scarpa da ginnastica dall’altro. Ricomincia la tortura anche per il destro. Ok, ce la posso fare.

 

Ma poi supero la battaglia, e la magia accade. Non sono sempre fortunata, e la magia perfetta non capita tutte le volte.
Ma quando si riesce a scorgerla, non ci sono dubbi sul perché, ogni weekend, io ci riprovi.
La neve che scende, che farebbe desistere qualsiasi sciatore con un po’ di sale in zucca (è risaputo che quello mi manca…), un po’ di nebbiolina che lascia presagire una scarsa visibilità.
Ma salendo, quando si è circondati da enormi abeti che piano piano perdono il loro verde brillante e diventano glassati da zucchero filato, quando si imboccano le prime discese coperte da quella neve così fresca da sembrare polvere di stelle, quando sulle piste non c’è quasi nessuno e quando si attraversano degli enormi panettoni, allora si incontra l’attimo di felicità delirante.

Mettiamoci poi anche un pranzo in baita, di quelli a suon di polenta e stinco al forno e Fumin.
La domenica ideale.
Quella dal cui cielo scendono piccoli asterischi di cristallo.
Quella in cui ci si sente pieni di una inebriante felicità.
E se alla fine della giornata, nel momento in cui ci si toglie quelle morse da attorno alle caviglie, non è il momento migliore della giornata, allora si. Allora capisci che ne vale la pena.

Consigli su dove soggiornare e/o mangiare per la zona Pila/Aosta
La Clousaz
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