Abbiamo slittato con la consegna della scheda prodotto di
questo mese. Era un barbatrucco (anche se da Streghetta leggerete di leggende
metropolitane relative a problemi di cuore… problemi di cuore? ma per piacere…)
per vedere se siete attente e se ci seguite con una certa assiduità. E così non
è stato! Dico io, nemmeno una email per sapere se stiamo bene, se abbiamo avuto
problemi (amorosi, of course!), se siamo ancora vive! Ecco Streghetta, lo
sapevo io, che qui la meniamo a tutte con sta storia dei prodotti sani e
genuini, di stare attenti a cosa si mangia, e il risultato è che siamo
diventate pedanti! ;)
Va bè, detto ciò, noi andiamo avanti imperturbabili con la nostra rubrica, che ci piace tanto e ci fa divertire anche un po’! A me poi questi due mesi sono davvero serviti a conoscere due alimenti non troppo noti: le ulive schiacciate (a casa nostra, per praticità passano quasi solo olive taggiasche, quindi potete immaginare la novità in delle olive così dolci ma aromatiche al tempo stesso) e questo mese la soppressata. Certo è che qui, nella Casa Rosa, trovare prodotti che arrivano direttamente dalla lontana Calabria non è cosa da tutti i giorni. E per questo li abbiamo apprezzati ancora di più.
Va bè, detto ciò, noi andiamo avanti imperturbabili con la nostra rubrica, che ci piace tanto e ci fa divertire anche un po’! A me poi questi due mesi sono davvero serviti a conoscere due alimenti non troppo noti: le ulive schiacciate (a casa nostra, per praticità passano quasi solo olive taggiasche, quindi potete immaginare la novità in delle olive così dolci ma aromatiche al tempo stesso) e questo mese la soppressata. Certo è che qui, nella Casa Rosa, trovare prodotti che arrivano direttamente dalla lontana Calabria non è cosa da tutti i giorni. E per questo li abbiamo apprezzati ancora di più.
LA SOPPRESSATA
La soppressata è un insaccato tradizionale calabrese che nelle zone rurali viene ancora preparato in casa secondo ricette tramandate da generazioni.
Gli ingredienti principali, che cambiano leggermente da zona a zona, sono la carne di maiale, la salsa di peperoni rossi che varia dal dolce al piccante e che gli fornisce anche il tipico colore, il sale e talvolta pepe e finocchietto.
Fino a non molti anni fa questo salume era preparato in casa interamente a ciclo chiuso: il maiale veniva cresciuto e allevato all'aperto con gli scarti della cucina e dei campi e i peperoni venivano coltivati nell'orto.
Attualmente, causa l'abbassamento del costo della carne in commercio e il cambiamento delle abitudini alimentari verso stili di vita più sani con una conseguente riduzione del consumo quotidiano di carne e salumi, sono poche le famiglie che allevano ancora le bestie (dato che un maiale fornisce circa 150/200 kg di carne), mentre la maggior parte compra ormai direttamente solo la carne necessaria.
La soppressata tradizionalmente viene preparata in Gennaio, quando le temperature sono più basse e il tempo è più favorevole alla stagionatura (tendenzialmente asciutto e senza mosche).
La ricetta della zona del Lametino prevede di mescolare un misto di carne magra di diversi tagli tritata grossolanamente con carne grassa nella percentuale del 12-15%.
Viene aggiunta poi la salsa di peperoni e il sale nella proporzione di 20 gr per ogni kg di carne per garantirne la conservabilità.
L'impasto viene poi insaccato nel budello naturale o sintetico, ottenendo dei cilindri di circa 15/20 cm per 6 di diametro da circa 800 gr di peso (che si ridurrà di circa il 25 fino al 50% con la stagionatura) che verrà poi bucherellato in più punti in modo da facilitare l'essicazione.
La soppressata viene poi legata a mano, schiacciata in una struttura preparata con canne di fiume legate fra loro che la mantengono pressata (da qui il nome) ed affumicata con legno d'ulivo per almeno 10/15 giorni.
Viene poi lasciata stagionare appesa per circa 3-4 mesi (ma si può consumare già dopo circa 30 giorni) durante i quali andrà girata periodicamente.
La stagionatura può arrivare anche a sei mesi, ma se la soppressata non viene consumata immediatamente, appena matura, può essere conservata fino a due anni in diversi modi: in vaso immersa in olio di oliva o nello strutto oppure sottovuoto.
La soppressata è un insaccato tradizionale calabrese che nelle zone rurali viene ancora preparato in casa secondo ricette tramandate da generazioni.
Gli ingredienti principali, che cambiano leggermente da zona a zona, sono la carne di maiale, la salsa di peperoni rossi che varia dal dolce al piccante e che gli fornisce anche il tipico colore, il sale e talvolta pepe e finocchietto.
Fino a non molti anni fa questo salume era preparato in casa interamente a ciclo chiuso: il maiale veniva cresciuto e allevato all'aperto con gli scarti della cucina e dei campi e i peperoni venivano coltivati nell'orto.
Attualmente, causa l'abbassamento del costo della carne in commercio e il cambiamento delle abitudini alimentari verso stili di vita più sani con una conseguente riduzione del consumo quotidiano di carne e salumi, sono poche le famiglie che allevano ancora le bestie (dato che un maiale fornisce circa 150/200 kg di carne), mentre la maggior parte compra ormai direttamente solo la carne necessaria.
La soppressata tradizionalmente viene preparata in Gennaio, quando le temperature sono più basse e il tempo è più favorevole alla stagionatura (tendenzialmente asciutto e senza mosche).
La ricetta della zona del Lametino prevede di mescolare un misto di carne magra di diversi tagli tritata grossolanamente con carne grassa nella percentuale del 12-15%.
Viene aggiunta poi la salsa di peperoni e il sale nella proporzione di 20 gr per ogni kg di carne per garantirne la conservabilità.
L'impasto viene poi insaccato nel budello naturale o sintetico, ottenendo dei cilindri di circa 15/20 cm per 6 di diametro da circa 800 gr di peso (che si ridurrà di circa il 25 fino al 50% con la stagionatura) che verrà poi bucherellato in più punti in modo da facilitare l'essicazione.
La soppressata viene poi legata a mano, schiacciata in una struttura preparata con canne di fiume legate fra loro che la mantengono pressata (da qui il nome) ed affumicata con legno d'ulivo per almeno 10/15 giorni.
Viene poi lasciata stagionare appesa per circa 3-4 mesi (ma si può consumare già dopo circa 30 giorni) durante i quali andrà girata periodicamente.
La stagionatura può arrivare anche a sei mesi, ma se la soppressata non viene consumata immediatamente, appena matura, può essere conservata fino a due anni in diversi modi: in vaso immersa in olio di oliva o nello strutto oppure sottovuoto.
CROQUE MONSIEUR ALLA SOPPRESSATA
8 fette di pan carrè lievitato naturalmente
12 fette di soppressata calabra
1 peperone rosso
1 spicchio aglio di Nuria
mandorle in scaglie qb
olio evo qb
Lavate e pulite il peperone, tagliatelo a pezzi e cuocetelo in padella con un filo di olio evo e l’aglio finchè non sarà morbido (non deve però disfarsi). Lasciatelo raffreddare e poi frullatelo con un cucchiaio di olio evo a crudo nel cutter (se vi piace, potete frullare anche l’aglio).
Prendete le fette di pan carrè, ungetele su un lato e cospargete l’altro con la crema di peperone. Adagiate su quattro fette di pane rispettivamente tre fette di sopressata, un cucchiaio di mandorle e chiudete i coque con le altre quattro fette di pane. In una padella, scaldate un filo d’olio e fate cuocere a fuoco vivace finchè il pane non sarà dorato su entrambi i lati. Adagiateli su carta assorbente e serviteli subito.
Per 2 persone.
8 fette di pan carrè lievitato naturalmente
12 fette di soppressata calabra
1 peperone rosso
1 spicchio aglio di Nuria
mandorle in scaglie qb
olio evo qb
Lavate e pulite il peperone, tagliatelo a pezzi e cuocetelo in padella con un filo di olio evo e l’aglio finchè non sarà morbido (non deve però disfarsi). Lasciatelo raffreddare e poi frullatelo con un cucchiaio di olio evo a crudo nel cutter (se vi piace, potete frullare anche l’aglio).
Prendete le fette di pan carrè, ungetele su un lato e cospargete l’altro con la crema di peperone. Adagiate su quattro fette di pane rispettivamente tre fette di sopressata, un cucchiaio di mandorle e chiudete i coque con le altre quattro fette di pane. In una padella, scaldate un filo d’olio e fate cuocere a fuoco vivace finchè il pane non sarà dorato su entrambi i lati. Adagiateli su carta assorbente e serviteli subito.
Per 2 persone.
Per la ricetta di Streghetta correte tutti qui!
Sono passata dalla stregherà di l'azienda...ma sei matta? Quella si sfinisce a colpi di Candy Crush e tu non muovi un dito? Ma qui bisogna correre ai ripari. Prova a proporle il Ruzzle, magari poi giochiamo insieme! Siete forti tutte e due ed io vi adoro!
RispondiEliminaPat
Ma che cavolo scrive questo IPad.....volevo dire La Streghetta di la....ma mi hai capito vero?
RispondiEliminaNon ho mai mangiato la soppressata, devo dire che non sono molto di salumi che non siano i classiconi...cotto, crudo e ...mortazza...:)
RispondiEliminaMa, presentata così...mi hai quasi convinto!
baci,
Cri
Da noi la parola si ferma a sopressa....non è piccante ma molto buono famosa quella veneta buona fine settimana.
RispondiEliminaEccole con le nuove proposte, vi leggo sempre e per ora è l'unica cosa che riesco a fare. Mi manca il tempo, dove lo vendono?
RispondiEliminaGuardo e immagino, sai che gli insaccati da queste parti non si consumano praticamente mai....
bacioni
La conosco bene perchè ho diversi amici calabresi... perciò sopressata e peperoncino a gogò ;)
RispondiEliminaUn bacione e buon weekend
Tiziana
Soppressata la so...la vostra iniziativa non la conosco...o forse non la ricordo? Segno, così la prossima volta vi mando un'email stile mamma in ansia...cri
RispondiEliminaNon l'ho mai provata ma devo dire che mi incuriosisce e questo pancarrè lievitato naturalmente ancora di più, un bacione
RispondiEliminaEcco, se a me la soppressata fa venire l'acquolina alle 8:46 del mattino c'è qualcosa che non va, a tuo avviso?
RispondiEliminaBellissima scheda, e bbbbona, la soppressata sul pan carrè :)