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giovedì 16 ottobre 2014

Pane al latte per il World Bread Day - 9° edizione


Una cara amica proprio ieri mi ha chiesto da quanto io abbia un approccio così severo con il cibo. Bella domanda.
Non so nemmeno io come mai sia diventata così intransigente verso la questione alimentare. Quello che ho instaurato con gli alimenti è un rapporto viscerale, salutistico, timido, ma molto felice. E che vuole diventare, giorno dopo giorno, sempre più consapevole.

Mi sono approcciata alla cucina già da bambina, e già da allora trafficare con i fornelli era per me un divertimento: la stufa accesa e il pentolino arancione della nonna che riempivo con pezzetti di verdura per fare una minestra.
Poi ho iniziato a fare diventare il gioco un qualcosa di più, con DolceForno (ve lo ricordate???), per cui i miei esperimenti hanno iniziato a diventare "mangiabili" (... più o meno...).
Da ragazzina, mi sono avvicinato al forno di nonna, per cuocere le prime "vere" torte (ho iniziato dai dolci, eppure non ero così golosa... chissà perchè...).
Ma mai, in tutti quegli anni, avevo pensato agli ingredienti e alla loro provenienza, alla loro stagionalità, alla loro produzione.
è stato un processo che è entrato nella mia testa a piccoli passi, piano piano (perchè non penserete mica che io non abbia mai comprato una sfoglia confezionata, vero?).
Ho iniziato a farmi domande, a cucinare alimenti che non ritenevo riproducibili a casa mia (avete presente i croissant francesi?) e a studiare e lavorare anche sulla scelta della materia prima, sulle domeniche a suon di gite a casa di piccoli produttori, sulla ricerca in rete di informazioni sui vari alimenti e le varie tecniche di cotture.
Sto ancora lavorando, studiando, sbagliando: sono all'interno di un lento percorso di apprendimento.
è con questa premessa che mi piace raccontarvi il mio primo (in realtà secondo, ma l'altro era veramente molto improvvisato) World Bread Day: il festeggiamento della gioia di riscoprire i piccoli gesti di una cucina consapevole. Il festeggiamento del pane, un alimento che troppo spesso diamo per scontato nella sua genuinità e fragranza, ma che molti di noi probabilmente non hanno mai provato a produrre da soli: una piccola gioia nel creare un grande capolavoro.
Per questa ricetta ho usato un lievito di birra, nonostante io abbia ormai in gestione da quasi due anni una vispissima pasta madre. Voi però potete tranquillamente provare a ripetere l'esperimento con il lievito che preferite.
Un semplice pane quindi per il mio primo World Bread Day: viscerale, salutistico, timido, ma molto felice.


PANE AL LATTE

500 g farina tipo 2
10 g sale
25 g zucchero
25 g lievito birra fresco
30 g burro pomata
3,2 dl latte tiepido
olio evo per impastare

Setacciare la farina e versarla nella ciotola della planetaria, aggiungere lo zucchero, il burro e il lievito sciolto in 3/4 del latte. Azionare la planetaria a velocità 1 e impastare (oppure praticare un impasto manuale). Mano a mano aggiungete il resto del latte: controllate la consistenza della pasta ottenuta, che dovrà essere bella morbida. Regolatevi quindi ad occhio con la dose di latte (a me è bastato quello indicato nella ricetta). Aggiungete a questo punto il sale e continuate ad impastare per 10 minuti. Quando la pasta sarà morbida e setosa, mettetela in una larga terrina unta e copritela con un telo umido. Lasciatela lievitare fino al raddoppio del volume (2-3 ore).
Prendete uno stampo da plumcake e ungetelo con olio.
Prendete l'impasto e fatevi uscire tutta l'aria piegandola ripetutamente finchè non sarà morbida, formate un salsicciotto appiattendolo leggermente e ripiegando i lati al centro. Arrotolate il tutto: la pasta dovrà essere liscia, con una linea che la attraversa per il lungo alla base. Mettete la pasta nello stampo assicurandovi che la striscia sia sul fondo, spolverizzare la superficie di farina.
Lasciate lievitare ancora un'ora o finchè l'impasto non sarà raddoppiato e tornerà subito indietro se lo pizzicate con le dita. Nel frattempo scaldate il forno a 210°C.
Fate cuocere il pane per 25 minuti o finchè battendo la base con le nocche non sentirete un rumore sordo. Lasciatelo raffreddare fuori dallo stampo su una gratella.
Per 1 pane al latte.

Ricetta tratta dal libro di Paul Hollywood "La magia del forno", e lievemente rivisitata.

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