#40/52 attesa

Ti siedi su un divano, e attendi il tempo che passi. Perché quando non hai tempo, ti sembra proprio di averne un bisogno disperato. E quando hai tutto il tempo che vuoi, quasi non sai cosa farne.
Attendi l’ora del tè, con quella fetta di crostata che ti tira su il morale.
Lo spuntare del sole, il vento che inizia a soffiare e sbuffare nel primo pomeriggio. Attendi un messaggio di chi ti chiede come stai, di chi si preoccupa per te. Un citofono che suona e una visita inaspettata. Attendi il rientro, il viaggio in treno con amiche a fare delle chiacchiere o con un bellissimo libro, che ti tiene compagnia. Il caffè della mattina. La lezione di yoga. Il tran tran quotidiano, insomma.
Il momento giusto per iniziare il nuovo progetto di bricolage (perché in fondo ti piace avere dei progetti lì, giusto per sapere che hai cose da fare, nel caso dovessi essere forzata a casa qualche giorno…). Quello per terminare l’ultimo accantonato nell’angolo.
Attendi avidamente il prossimo viaggio, perdendoti in riviste e in sogni e in idee e in parole.
Attendi il Natale, che lo vedi, è quasi lì: e quest’anno vuoi godertelo e non arrivare all’ultimo minuto tutta trafelata. E poi hai una stanza nuova da arredare e da addobbare. E un menù da inventare.
Attendi disperatamente il passare di quei 12 lunghissimi mesi senza shopping (ma come ho fatto a non pensare ad una crisi di astinenza???). Perché tu lo sai che quella gonna, quella borsa, quelle ballerine e quell’ombretto ti servono disperatamente. Eppure non puoi. Porcaccia la miseria!
Attendi. E solo l’attesa di cose belle ti fa essere felice.

Però poi ricominciamo ad andare eh, che si può attendere anche nel casino della vita di tutti i giorni. Perchè se anche l’hard disk del pc è riordinato, un motivo ci sarà…