#41/52 correre da.

Quando ti senti stanco, e pensi di non farcela, è come se fossi stanco della vita stessa. Di quello che succede, di quello che ti gira intorno.
Sei stanco, e semplicemente non ne hai più voglia.
Ti senti un peso sulle spalle, che ti schiaccia in giù, quasi avessi un elefante da portare "a caliggia".
Stacchi la spina, o almeno ci provi, ti butti in strada e corri. Verso un treno, verso una partita di calcetto, verso un bicchiere di vino. Verso una mano che ti sistema i capelli dietro un orecchio. Verso una bocca da baciare, da sorridere. Verso una zuppa di funghi porcini appena colti.
Durante il tragitto sei ancora teso, senti tutto il peso della giornata, anche in quel momento, in cui in realtà hai già staccato la spina.
Vorresti rannicchiarti, chiuderti in te stesso. Non prendere più sberle dalla vita, o semplicemente da chi ti sta intorno. Non sentirti più preso in giro. Schernito, imbrogliato, giudicato. Ti occorre arrivare da qualcuno, che stia correndo verso la tua bocca da baciare e da sorridere. Qualcuno che scherzando ti offra quel bicchiere di vino, si, proprio quello, quello da cui stavi correndo. Quel bicchiere che ti scalda, ti scioglie, ti rilassa. Quel bicchiere, quel sorriso o quella parola, quella poesia o quella frase, quel rumore che fa un cucchiaio mentre rompe la crosticina della cremè brulè o quel profumo di biscotti appena sfornati o la pioggia che ticchetta sul tetto di una casa. O quel fiore, che è appena sbocciato, così perfettamente bello.
Quel pennello, sporco di pittura, il profumo pungente della vernice. Rumore di piatti nel lavello.
E poi ancora sorrisi, e vino.
Ti serve tutto questo, per capire che la vita è altro.
Non è quel file excel che hai davanti tutto il giorno.
E quel file excel che hai davanti tutto il giorno deve permetterti di viverla, la vita.