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domenica 6 luglio 2014

#26/52 la fatica, e il dopo


Quando inizi a camminare, e quando arrivi sulla vetta. Lassù, in cima. Che sei felice, e la fatica non la ricordi neanche più.
Quando inizi a lavorare, e ti concentri. E arrivi alla conquista di quel qualcosa, che in fondo neanche tu sai cos'è. Ma sei felice, e quelle lacrime non le ricordi più.
La fatica che ti costa arrivare ad essere quello che sei.

Quella che ti atterra, anche quando in realtà sai che puoi farcela. Basta stringere i denti ancora un pò.
Quella che alla sera, quando arrivi, vedi solo più il divano. E anche la cena ti sembra una cosa troppo grande da organizzare.
La fatica quando ti ritrovi con mille cose a cui pensare, gli inviti da spedire, le telefonate da fare, le bomboniere da confezionare. Ma quell'abito bianco è lì, e quando lo indossi non la ricordi più, quella fatica. Solo un sorriso ti illumina il volto, e null'altro importa più.
La fatica, quella che alle 6 suona la sveglia, ogni giorno. Ma quando pensi alla vita che hai, anche la sveglia a quell'ora sembra quasi una fortuna.
La fatica quella sana, quella che ti stanca il corpo, quella che le gambe ti sembra quasi di non averle più. Ma con una doccia calda, riesci quasi a lavarla via.
E quella che ti prende la testa, e sulle spalle pare che sia salito un camion. E una doccia non basta, magari si passa al vino.
La fatica, che poi alla sera sei a letto, e non la senti quasi più.

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