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mercoledì 4 giugno 2014

CacioRicette: il Bitto storico


Non so a voi, ma a me Qualeformaggio è mancato tantissimo.
Potete quindi immaginare l'immensa gioia quando ho finalmente visto una notifica arrivare nel nostro gruppetto di blogger con a "capo" Stefano (lo so che non ti piace quando ti chiamiamo così! ;)) e quando ho appreso che avremmo ricominciato a sfornare ricette con queste meraviglie di prodotti.
Oggi poi io inizio alla grande. Tenetevi forte, perchè tutte noi quando abbiamo letto il nome di questo prodotto, abbiamo iniziato ad esultare.
Si tratta, nientepopòdimeno che... il Bitto Storico.


Il Bitto è senza ombra di dubbio il formaggio d'eccellenza della Lombardia: qualche tempo fa mi ero messa in testa di voler preparare a tutti i costi una ricetta con questo prodotto. Avevo persino sguinzagliato colleghi a caccia del Bitto anche dai loro formaggiai di fiducia. Ma non l'avevo trovato. Ignara io all'epoca della rarità di questo prodotto, e di tutto il susseguirsi di avvenimenti che hanno portato alla nascita di un movimento di Ribelli.
L'ho poi incontrato per caso, ho avuto la fortuna di poterlo assaggiare e me ne sono innamorata.
Però avevo bisogno di provare il signor Bitto, uno prodotto da persone di fiducia, tanto per intenderci.
E così Stefano Mariotti ha esaudito i miei desideri, ignaro ovviamente di tutto ciò, e mi ha finalmente accontentata.
Il Bitto Storico ha una storia alquanto controversa che è nata nel 1995 quando il formaggio viene riconosciuto come un prodotto DOP.
Con la nascita del "Consorzio Tutela Valtellina Casera e Bitto" vengono modificate alcune
disciplinari per la produzione del Bitto, che però stravolgono completamente i metodi di produzione tradizionali.
Bisogna dire che il Bitto storico è un formaggio che, per essere prodotto, ha il completo divieto nell'utilizzo di integratori nell'alimentazione dei bovini, la completa assenza di fermenti standardizzati nella caseificazione ed inoltre le mucche e le capre vengono munte solo a mano.
Questo formaggio viene prodotto solo in alcune valli in provincia di Sondrio: Gerola e Albaredo.
Le modifiche alle disciplinari però introducono la possibilità di usare mangimi e fermenti selezionati nell'alimentazione del bestiame e nella caseificazione e ampliano l'area di produzione del Bitto a tutta la Valtellina.
Tutti questi stravolgimenti fanno nascere nel tempo un movimento di Ribelli del Bitto, che lottano ogni giorno per poter continuare ad essere riconosciuti per le loro tradizioni, per non perdere la qualità del formaggio che producono e per diffondere una cultura e una conoscenza che altrimenti andrebbe persa.

Potete immaginare quindi quanto io oggi sia felice di poter cucinare con questo prodotto, che è stato per noi selezionato e distribuito dalla Latteria Sociale di Branzi.
La sottoscritta, sempre a caccia di prelibatezze, ha scovato poi nella sua infinita dispensa un sacchettino di fagioli badda di Polizzi.
Ho così pensato di unire il nord e il sud in una ricetta golosa: crocchette di fagioli badda e bitto storico.
E se è vero che la qualità è il primo ingrediente per raggiungere il successo con ciò che mettiamo nei nostri piatti, a voi il giudizio.
Io intanto inizio a pensare alle prossime ricettine che vi presenterò quando ritorneremo dalla pausa estiva.
Buona caccia di Bitto a tutti! ;)
... vi ricordo che a breve potrete trovare i formaggi online da Qualeformaggio! ... e qui la mia ricetta di oggi.


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