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lunedì 10 febbraio 2014

#6/52 a Identità Golose


Sentirsi grandi come una formichina.
Avere la consapevolezza che nel mondo c'è qualcosa di più, qualcosa di enorme e di immensamente bello.
Sforzarsi per uscire dal guscio, per affrontare un viaggio lungo da sola, per arrivare in una grande città, completamente sconosciuta, per poter vedere la bellezza.
Per poter ascoltare, per restare affascinata, per ammirare. Per capire quello che c'è dietro a dei grandi uomini: l'amore, la pazienza, lo studio, la dedizione.

Per capire che ne varrebbe la pena andare a cenare da Crippa, da Cracco, da Salvini, da Bottura, da Uliassi o da chi altri preferite, o avete più a portata di mano.
Ne varrebbe la pena sempre, perchè se c'è una cosa che ho capito andando nuovamente ad Identità Golose quest'anno è che non c'è amore più grande di quello che mi hanno dimostrato questi grandi Chef in questa occasione.
Amore per le materie prime, per il rispetto di chi coltiva la terra e di chi alleva gli animali. Amore per la cucina, per le tecniche innovative ma anche e soprattutto per quelle tradizionali.
Hanno delle idee, le studiano, le provano, le perfezionano e poi ce le presentano. Sta a noi coglierne l'essenza e capire tutto il lavoro che c'è dietro ad una semplice ma complessa portata e a darle il giusto valore.
Sono felice di esserci andata, nuovamente, anche quest'anno.
Sono felice di sentirmi una formichina, quando nelle quattro mura di casa mia tiro furoi la mia pasta madre e sperimento, quando passo una domenica a sfogliare, quando cerco e voglio credere nei produttori da cui acquisto, nella loro competenza e consapevolezza. Sono felice quando per cena riesco a fare un semplice uovo fritto, ma delle uova che mi regala l' 84enne più in gamba del mondo, che d'inverno scende nel pollaio per dare acqua tiepida alle sue galline.
Sono felice di fare parte anche io, nel mio piccolo, di questo universo di amanti della buona cucina.
E spero di passare questa gioia anche un pò a voi, ma soprattutto spero di passarvi la voglia di rimboccarvi le maniche per provare quella sensazione che regala mettere le mani in pasta, a contatto con acqua sale e farina. Quella sensazione che regala il profumo del pane appena sfornato. Quella sensazione che regala addentarlo, sentirne la croccantezza ma anche la morbidezza.
Sono felice di avere la forza di alzarmi la mattina alle 6 (non importa se anche la domenica) e di andare incontro a quello che c'è la fuori.
Come una piccola formichina.

2 commenti:

  1. Un signor uovo fritto!
    Ho appena scoperto il tuo blog e ci siamo unite ai tuoi lettori fissi, se ti va di ricambiare ci trovi qui:
    www.sevacolazione.blogspot.it
    V

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