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mercoledì 30 ottobre 2013

Le Cacio Ricette e la ricotta di pecora



Ci sono delle ricette che non ho mai cucinato. MAI! Nonostante fossero lì da una vita nella famosa todolist delle cose da fare prima o poi. Tra queste c'erano anche i totani ripieni.
Penso che questa mia mancanza derivi in larga parte dall'idea che ha mia mamma su questo piatto: non le sono mai piaciuti i totani ripieni, soprattutto appena cucinati, bollenti e fumanti. Non li ha mai scelti nemmeno al ristorante, e io mi sono lasciata sicuramente un pò influenzare.
C'è da dire anche che, sembrerà impossibile da credere, io fino a 18 anni non mangiavo quasi nulla, sono sempre stata una persona diffidente (e non solo con il cibo :)... ) e proprio per questo mi fidavo ciecamente anche dei suoi gusti culinari.
Non è che "mangiassi poco", ma "apprezzavo solo certi cibi". Non mi piaceva la maggior parte delle verdure, guai a propormi delle frattaglie, o della carne ovina o caprina. Per non parlare del risotto! Riso? Chi, io che mangio del riso? Se è allo zafferano, forse ci provo. Altrimenti passo, grazie. Vogliamo poi parlare delle minestre? Ancora ricordo il nostro viaggio in Ungheria: ho mangiato del gran pane.
Poi sono andata via di casa, mi sono trasferita a Torino, ho iniziato a vivere da sola e ad uscire con amici. Sono diventata curiosa anche in questo campo. E ho così scoperto (ma pensa te!) che i piselli sono buoni, e che persino l'agnello non è poi così male!
Nei miei vari tantativi culinari ho sdoganato praticamente tutti i cibi, e ancora oggi, quando trovo qualche alimento che non gradisco troppo, mi sforzo di mangiarlo: penso che si debba allenare il palato ai gusti della vita. Ed effettivamente credo di essere sulla strada giusta: a forza di provare i cetrioli, ad esempio, non li trovo nemmeno più così tremendi! :)
Quindi quando Stefano mi ha proposto di collaborare con lui, potete immaginare la mia gioia! Potevo provare delle cose nuove e allenare il mio palato a nuovi gusti. Non che con i formaggi abbia mai avuto particolari problemi (quelli mi sono sempre piaciuti tanto...).
Quando mi sono imbarcata in questa avventura, Comandante Amigo, che mi conosce molto bene, ha pensato che io potessi apprezzare un nuovo libro di cucina, "Il formaggio in cucina" di Stefano Masanti per la precisione. Quale dono più azzeccato?
E così, facendo tutti questi pensieri, sono approdata sulla ricetta dei calamari (che poi io ho rivisitato e trasformato in totani ripieni, e ritoccato anche un pò gli ingredienti... altrimenti non sarei nemmeno io!). Che erano accoppiati proprio ad una ricotta di pecora (guarda caso proprio quello che avevo a disposizione, sempre proveniente dall'azienda En Barlet di cui vi ho parlato la scorsa volta). Non ho avuto quindi esitazione e mi sono lanciata.
Il piatto è complesso: l'accostamento ad un gusto deciso come quello di una ricotta di pecora all'altrettanto sapore importante del mollusco e alle note dolci ma persistenti di un prosciutto crudo, ha avuto un esito particolare, ricco di contrasti. Il tutto è stato poi ampiamente addolcito dal purè di carote con cui è accompagnata questa portata: la nota dolce ha saputo dare il giusto equilibrio al tutto. Quindi ora vi mando direttamente da Stefano Mariotti a leggere la ricetta e vi invito a provare a farla, giocando magari con la farcia. Ah, e se seguirete veramente il mio consiglio, ditemelo e tenetemi aggiornata sul vostro pensiero! Che voglio sapere come lo trovate! :)

3 commenti:

  1. Io invece la diffidenza in cucina non l'ho mai conosciuta.. e giù di grandi sperimentazioni e mangiate. Se non sono proprio un grissino una ragione ci sarà ;)
    Ammetto che però una delle mie (poche) diffidenze è proprio sull'abbinamento formaggio/pesce. In questo caso mi pare davvero interessante, però.. sicuramente da provare (io provo sempre tutto, questo è un dato di fatto).
    Un abbraccio, cara...

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  2. Mi unisco a te.
    La mia mamma li faceva spesso ed io non li ho mai fatti.
    Forse devo lavorare un po' su sta cosa e vedere quei totani lì mi fa venire voglia...

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  3. Da piccola non mangiavo un sacco di cose che adesso mi piacciono da matti (es. gli asparagi) ma i bambini vanno 'allenati' e bisogna fare anche un piccolo sforzo per avvicinarci a certi sapori. Diciamo, per comodià, che io mangio tutto ma ho dei cibi e delle combinazioni preferiti. L'unica cosa che penso non riuscirò mai a mangiare sono gli insetti a meno che non gli cambino la forma.
    Insolito abbinamento pesce-formaggio :-)
    :-*

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